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Storie di cibo, di folklore, di feste

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Storie di folklore

La Festa del quartiere arabo “Rabata”

Il 10 agosto si festeggia la festa del quartiere araboPietrapertosa (Pz) per quasi 20 anni, nel secolo XI, ha conosciuto la dominazione araba. La zona, che fino al XIII secolo era molto trafficata in quanto passaggio obbligato tra i versanti dello Ionio e del Tirreno, era contesa tra bizantini, arabi e normanni.

Il Castello in cima alla roccia più alta veniva utilizzato come fortezza di avvistamento sulla sottostane valle del Basento. Durante l’occupazione araba si sviluppò, proprio sotto il Castello, il quartiere “Ràbata” o “Aràbata”. Questo quartiere, precluso agli autoveicoli, è situato nella parte alta del paese, con case piccolissime e con vicoletti, scalette ed archi.La “festa degli arabi” (così è chiamata) si svolge di sera, tra le strette vie di questo quartiere. Lungo un tragitto prestabilito, vengono allestiti numerosi banchi che offrono i piatti tipici della cucina araba (kebab, couscous, falafel, taiji, ecc.). Ci sono anche i banchi con oggetti di artigianato locale, stoffe arabescate come quelle dei bazar di Istanbul, o bottigliette di essenze di rosa o gelsomino; gli odori di queste essenze, bruciate all’aperto nei tipici narghilè, si diffondono anche nell’aria. Per completare l’atmosfera dell’ambiente arabo, un piccolo complesso musicale del paese intrattiene le persone con qualche melodia attinente al tema. In alcuni angoli delle strade, tra sipari di drappi e tappeti, c’è chi, vestito da pascià, fuma sprofondato su una poltrona, contornato da donne con elaboratissimi abiti arabi. I volenterosi ragazzi della “Pro loco” di Pietrapertosa, che ogni anno organizzano la festa, anche essi in costume (le ragazze con lo chador o con il burka), provvedono a dare informazioni, a distribuire depliants, ad aiutare presso i banchi.

La serenata alla sposa

E’ ormai consuetudine a Pietrapertosa sposarsi nei mesi estivi, quando gli emigrati ritornano per le ferie al loro vecchio paese. Il matrimonio qui è un fatto pubblico, che coinvolge quasi tutti gli abitanti (ed, ormai, anche i turisti presenti). La sera prima del matrimonio è usanza che il futuro sposo porti la serenata alla sua promessa. Accompagnato dai suoi parenti e dagli amici, in corteo si reca sotto la casa della sposa. Al suo seguito, ingaggiato per l’occasione, vi è anche il complessino di suonatori, che per tutta la serata si cimenteranno in musiche per canti e balli popolari. Davanti alla sua casa, o comunque nello slargo di strada più vicino, (le strade del paese sono spesso strette), la sposa ha preparato il ricco buffet di cibi e bevande. E così, tra libagioni, canti e balli, fino a tarda ora si anticipa il lungo rito del matrimonio che durerà per tutta la giornata successiva.